
Suor Ann Rosa, forse questo nome non dice molto a qualcuno, ma è destinato ad entrare nella storia.
Il Myanmar, un paese da sempre oppresso dalla dittatura militare, si è ritrovato a fare parlare di nuovo di sé per le ultime vicende accadute, gli scontri tra i militari e i civili.
Suor Ann non ha esitato a farsi scudo per la folla che era scesa pacificamente in strada a protestare contro la dittatura.
La religiosa, delle suore di San Francesco Saverio, si è inginocchiata davanti ai militari ed ha iniziato a pregare e a offrirsi lei come vittima piuttosto della gente del suo paese.
“Uccidete me, non questa gente” ha detto ai militari, che hanno smesso subito di lanciare sassi con le fionde.
“È bene che muoia uno piuttosto che tutti”, questa frase mi è subito venuta in mente, visto anche il periodo quaresimale che stiamo vivendo, e questa frase vorrei che risuonasse nei nostri cuori.
Quante volte abbiamo puntato il dito accusando altri o ci siamo tirati indietro davanti a scelte coraggiose per la fede?
Beh, questa è una domanda che vorrei rimanesse aperta e che ci facesse riflettere sul nostro essere realmente cristiani difronte a scelte che di Cristiano hanno niente.
Gesù ha scelto volontariamente la croce, quella suora ha dato speranza al suo popolo con la sua preghiera e il suo gesto coraggioso, ed io?
La speranza dell’eternità dovrebbe aiutarmi/ci a fare scelte che sanno andare controcorrente per vivere la nostra fede con più verità.
Lode al Dio eterno
P. Aurelio D’Intino